Ciao!
Periodicamente mi piglia di prendere i miei vecchi diari e rileggerli... Ora, ho scritto tante di quelle pagine che mi ci vorrebbero mesi a rileggerle tutte! Tra i vari tomi, c'è un piccolo block note sul quale annotavo pensieri vaganti parallelamente al diario...beh, ogni volta mi stupisco di come scrivevo! Non solo la forma, che già era parecchio buona, ma anche i contenuti! Per farvi un esempio, riporto di seguito uno dei tanti pensieri, partorito all'età di 16 anni! Lo copio pari pari:
Vorrei scrivere ad un amico: ma non posso xchè non ho amici. Vorrei scrivere ad una persona che amo: ma non posso xchè questa xsona non prova gli stessi sentimenti che provo io. Vorrei scrivere a tutto il mondo: ma non posso, xchè è talmente preso dai suoi problemi che non avrebbe nè tempo nè voglia di ascoltarmi. Vorrei scrivere a qualcuno che ha voglia di stare con me: ma non posso, xchè al giorno d'oggi ognuno vive solo per se stesso.
E forse anch'io sono così: io sono quell'amico che non ho, quella xsona che non mi ama, questo mondo freddo; sono una xsona che non ha voglia nè di ascoltare gli altri nè...DI ASCOLTARE SE STESSA!
Devo assolutamente correggere una cosa prima che mi venga l'orticaria: il mondo ha i propri problemi e non i suoi... Quindi mi rendo conto che la cosa è un po' da taglio delle vene per lungo...
Però ora passo ad un'unica considerazione, ma che riassumerà per bene il problema (perchè di problema si tratta): a 16 anni, quindi ben 19 anni fa, avevo capito tutto della vita, ma tenuto conto di come ho vissuto e del fatto che ancora adesso mi stupisco delle stesse cose come se non le sapessi... deduco che... ho capito proprio un casso! :-)
Bye,
Silvia
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