mercoledì 22 maggio 2013

PRESENTAZIONE DEL MIO NUOVO LIBRO!



PRESENTAZIONE DEL LIBRO
SENSO UNICO, ALTERNATO (L’estate del 2001) di Silvia Borghi
Editore Montecovello

Una storia dentro la Storia.
Prima di me ci hanno provato, con successo, scrittori illustri quali Alessandro Baricco ed Elsa Morante, ambientando le loro storie all’interno della Storia delle due grandi guerre.
Io ho voluto cambiare millennio, portando i ricordi ad un 2001 già un po’ passato, ma ancora recente e attuale, così da renderci conto meglio di come la Storia corra sopra, sotto, a fianco alle nostre storie, che invece corrono DENTRO.

La trama: Elena nasce e vive nell’operoso nord est d’Italia, ma per lavoro si trasferisce qualche settimana nelle Marche dove conosce persone e luoghi molto differenti da quelli a cui è abituata, e ne verrà conquistata. Soprattutto conosce Nicola, che segnerà la sua estate del 2001, come però la segneranno anche i fatti storici accaduti e analizzati. Su tutti la morte di Giuliani al G8 di Genova e il crollo delle Twin Towers di New York l’11 settembre.

Tutto questo intrecciarsi di fatti e di opinioni genera il confronto. Da qui nasce il titolo, in gergo chiaramente automobilistico, SENSO UNICO, ALTERNATO. Troppo spesso, infatti, le nostre idee viaggiano a senso unico, come è giusto che sia se si maturano delle convinzioni, ma senza lasciare spazio all’alternanza. Nel titolo c’è quindi un auspicio: che si permetta agli altri di percorrere qualsiasi strada, anche in senso opposto al nostro, in quanto non ci sarà di ostacolo, bensì agevolerà il confronto e stimolerà l’apertura mentale, portando alla pacifica tolleranza.
L’alternanza non è buonismo, ma accrescimento. Soprattutto non significa accondiscendenza, specie nei sentimenti. In amore e in amicizia fingere di provare qualcosa è deleterio; più onesto e costruttivo è essere sinceri, anche se significa usare della “crudele” franchezza.

Insomma, questo libro è un VIAGGIO nei luoghi, nei sentimenti, nella Storia. Sempre con la consapevolezza che la vera STORIA è quella che ognuno di noi si porta nel cuore.

Silvia Sly Borghi

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Twitter SilviaSlyBorghi

venerdì 3 maggio 2013

Troppa vita e troppa morte



Ciao!

Premetto che sarà un post un po' diretto e forse con argomenti poco piacevoli. E probabilmente scritto neanche tanto bene, perché sono un po' incazzata. E siccome il mio blog è di quelli che si scrivono e non si correggono... 

La notizia del giorno, quella che sta facendo il giro del web con filmato straziante a seguito, riguarda una donna che, malata gravemente di tumore e afflitta da dolori fortissimi, ha deciso di morire. E non potendo farlo in Italia, si è recata in Svizzera.

Con questo post non voglio entrare nel merito di tutto il problema del testamento biologico, se sia giusto e meno. Sarebbe un discorso troppo complesso.
Voglio invece condannare certe forme di comunicazione eccessivamente fuorvianti e che sfruttano canali "scorretti" per lanciare messaggi inopportuni.

Voglio dire: tempo fa ho avuto la stessa reazione con quell'uomo senza braccia e senza gambe che gira il mondo promuovendo invece l'attaccamento alla vita! 
O come oggi che ho saputo del motociclista che vedete in foto che corre senza la gamba e il braccio destri, persi proprio in un incidente motociclistico.
Possiamo fare anche altri esempi più famosi, come Alex Zanardi, pilota di Formula uno che ha perso entrambe le gambe in una gara ed è tornato in pista.

Sono due fronti opposti: da un lato troppa esasperazione della voglia di vivere, dall'altro troppa della voglia di morire. Con due problematiche: nel primo caso è penoso lo sfruttamento eccessivo di persone trattate a volte come animali da circo. Altre le situazioni non rispecchiano la realtà in quanto grazie ai soldi qualcuno ha potuto permettersi ciò che la maggior parte dei mutilati può solo sognare. Nel secondo caso, una specie di campagna elettorale a favore della morte.

Ripeto, non sto entrando nel merito del giusto o non giusto se e quando e come decidere di morire. Probabilmente nel dubbio credo che sceglierei sempre la vita, finché ce n'è. 
Sono i metodi della comunicazione che mi fanno schifo. Sia per i non troppo vivi, sia per i quasi morti.

Bye,
Sly

p.s. spero di non aver mancato di rispetto a nessuno e se lo fatto probabilmente è frutto di una vita che non mi ha ancora permesso di capire certi meccanismi... sono sempre stata pronta a rivedere le mie idee, a fronte di ottime argomentazioni. 

giovedì 2 maggio 2013

L'infinito



Ciao!

Mi aspettavi?
Tu stai lì, sola, ancorata in un infinito d'onde.
Io sto qui, sola, terrorizzata da un infinito di vita.
Mi aspettavi?
Ma se ora io me ne vado, non mi aspetterai più e l'infinito spesso è così breve...


Bye,
Sly