mercoledì 27 gennaio 2010

giornata della memoria




Ciao!

Il 27 gennaio è la giornata della memoria, per ricordare gli orrori del nazismo. Tutti capiamo la portata dei fatti, anche se la nostra conoscenza storica è sempre più scarsa col passare delle generazioni. A scuola si arriva a malapena alla prima guerra mondiale...si perchè volete mettere studiare gli assiri babilonesi e i fenici è molto più utile, no? Così abbiamo adolescenti che continuano a girare come deficienti con le svastiche sui vestiti, nella migliore delle ipotesi, se non addirittura tatuate!


Ma anche se tutto il ricordo si condensa nelle foto di uomini diventati numeri e quindi cenere, non è poco. Certi impatti visivi sono forti sulle persone, anche su chi sembra non vedere. Cosa ancora più utile sarebbe portare i nostri ragazzi a visitare un campo di concentramento come Auschwitz o Mauthausen. Chi ci è andato sa che non se ne esce uguali: anche se la guerra non la stiamo facendo noi, anche se ora sono vuoti. Eppure si cammina in quei luoghi e il clima è terribile! E solo guardando le foto ci sembra che quelle persone siano lì a seguirci in carne e ossa. Ma soprattutto ossa, purtroppo.


Perciò ben vengano questi simbolici tentativi di non ricadere in simili atrocità e cattiverie disumane. Però ricordiamoci che la bontà non nasce dalle azioni umanitarie internazionali: arriva fin là se cominciamo ad essere buoni col nostro vicino di casa, col nostro collega di lavoro, con l'amico sfigato, con la cassiera del supermercato come lo siamo col vigile quando gli lecchiamo il culo perchè non ci metta la multa (previo poi "assassinarlo" quando la multa ce l'ha messa e noi avevamo torto e lui faceva semplicemente il suo lovoro). Insomma, voglio dire: Gesù non ci insegnava la bontà parlando dell'Onu o dell'America (lo so che non esistevano, era un esempio...) ma esortandoci ad essere buoni col nostro fratello, con i nostri genitori. E ci raccontava parabole del figliol prodigo.

Bye,
Silvia
p.s. un saluto a quel signore di 90 e passa anni che viene allo sportello e ogni volta mi racconta la storia della seconda guerra mondiale dove hanno scritto il suo nome sulla campana! Caro! Che sia per quello che sta benissimo ma è sordo? :-) Ne rimangono ormai ben pochi di testimoni, ci resteranno solo le foto: non nascondiamo anche quelle!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Fa piacere constatare che certi solleciti arrivino da giovani che, pur non avendo vissuto quel periodo, hanno capito da dove arrivano la loro attuale libertà ed il loro benessere. E pazienza per quei pochi (spero) che non se ne rendono conto. Mi stizziscono invece quelli più vecchi che l'hanno vissuto e non hanno capito una mazza!!
Pappuz