Ho sempre odiato studiare storia. O forse me l'hanno fatto odiare. Date su date imparate a memoria come una lista della spesa. Fatti accaduti nella preistoria che sono più estinti dei dinosauri ante glaciazione. Liste interminabili di riferimenti, fatti, episodi sterili e freddi come cubetti di ghiaccio. L'unica cosa che ricordo delle lezioni di storia alle superiori è una frase che disse la prof, cioè che i libri di storia sono scritti dai socialisti. Non ho mai capito se fosse in senso positivo o negativo.
Certo che mi sarebbe piaciuto che almeno un'ideologia o un sentimento ce lo trasmettessero, giusto o sbagliato. Invece nulla. Piatti ragazzini entravamo e piatti mezzi uomini e donne ne uscivamo.
Non ho mai nascosto la mia ignoranza storica e sfortunatamente riesco a colmare le lacune solo se trovo libri "commerciali" che mi avvicinano agli avvenimenti. Nell'ultima settimana il mio amico Pant mi ha messo in mano un libro con la storia di Che Guevara. L'ho divorato. E pensare che di tattiche militari e di guerra non ci capisco niente e mi annoio a morte a leggere in merito! Ma qui non c'entra: ho scoperto un uomo che aveva i coglioni. Uno che, con la cultura e con le armi, a torto o a ragione, combatteva in prima linea per tutti. Altruista e coraggioso! Un uomo dai sogni alti che la gente chiama illuso. Se ce ne fossero di illusi così il mondo viaggerebbe a mille!
Non è necessario che per dimostrare carattere si vada anche noi a fare i guerriglieri. Basterebbe avere un po' di dignità e fermezza nella vita di tutti i giorni senza temere di "spezzarsi un'unghia".
Una delle prossime volte che andrò a trovare i miei genitori, mi piacerebbe ascoltare da loro come vivevano quegli anni '60. Che notizie arrivavano in Italia. E nel frattempo mi chiedo: cosa avrei fatto io nel mitico '68? Un po' mi dispiace averlo mancato...
Bye,
Sly
2 commenti:
posso dirti che mia sorella ed io eravamo proprio affascinate dalla sue gesta, era anche bellissimo, perciò fai tu...anche senza essere comuniste, riconoscevamo in lui l'idealista coerente. A volte parliamo con le mie amiche dell'entusiasmo del '68, amaramente riconosciamo che niente si è realizzato tutto è incenerito nelle nostra mani. Dalla liberazione della donna che sempre più oggi mercifica il suo corpo, se non sei proprio bellissima e giovanissima ti sfottono senza riguardo (es. Rosi Bindi), l'onestà, la fratellanza dei popoli, l'uguaglianza, l'onestà, niente più è considerato un valore. Pensa che la peggior offesa quando io ero giovane era dire a qualcuno: egoista. Adesso l'egoismo è idealizzato e se uno si scopre egoista non si sente neanche in colpa...si sente furbo. Che amarezza...ti regalo una poesia di Erri de Luca, spero ti piaccia e ti faccia sentire l'aria del '68
Valore
Considero valore ogni forma di vita,
la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finchè dura il pasto,
un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si e’ risparmiato,
due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varra’ piu’ niente,
e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua,
riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo,
accorrere a un grido,
chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordarsi di che.
Considero valore sapere in una stanza dov’e’ il nord,
qual’e’ il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo,
la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l’uso del verbo amare
e l’ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.
Ciao Silvia e buona domenica
BELLISSIMA! Grazie Aliza, Erri de Luca è un autore che ancora non ho leto ma vorrei e, dopo questa poesia, lo leggerò presto, mi sa!
Posso sentirmi un po sessantottina nello spirito anche se non c'ero? :-)
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