Che settimana allucinante e per molti versi sfigata! Qualcosa di buono però, malgrado tutto, c'è stato... perciò prendiamola come è venuta e andiamo avanti! :-)
Sottopongo alla vostra lettura e critica il testo con il quale ho partecipato ad un concorso di scrittura che si tiene ogni estate a Jesolo. Lo scorso anno sono arrivata tra i 5 finalisti... quest'anno no. E vabbè, si prova! Tema obbligatorio da seguire: "Saluti da Jesolo"... tema abbastanza triste, che fa molto APT...
Voglio raccontarvi una storia vera, la mia. Perchè la vita ci riserva delle coincidenze davvero bizzarre!
Anni or sono, il direttore dell’agenzia dove lavoravo mi convocò nel suo ufficio per annunciarmi che avevo ottenuto il tanto agognato trasferimento! “Prima, però” aggiunse “sei comandata per un mese in un’agenzia del gruppo, per affiancare i colleghi nell’uso delle nuove procedure informatiche. Andrai nelle Marche.”
Lessi i nomi delle future destinazioni, sorridendo divertita: Jesolo e Jesi!
Era luglio, caldo e luminoso luglio!, quando arrivai a Jesi: vissi un mese meraviglioso, conobbi persone affettuose e buone, ma specialmente incontrai Lui e me ne innamorai perdutamente. Quel periodo di lavoro fu più che altro una vacanza: Lui mi portava a cena fuori ogni sera e nei fine settimana mi faceva conoscere le sue terre e soprattutto il suo mare. Il Conero, Sirolo, Numana, Senigallia, Fano… se ai vostri occhi le onde e i colori dell’Adriatico possono sembrare tutti uguali, fra le sua braccia, almeno per me, non era così.
Ma l’idillio era destinato a finire e io a tornare a casa.
Fui subito assorbita dalla nuova vita di Jesolo: precipitai in un mondo più frenetico, più impegnativo. Tutto tornò ad essere un po’ più reale e meno favola.
Un giorno di settembre passeggiavo sulla spiaggia e ai miei piedi vidi una cartolina: vi si leggeva “Saluti da Jes…” e il seguito era nascosto dalla sabbia. Estrassi con gli occhi chiusi il malconcio cartoncino colorato: per quanto intensamente Lui mi mancava, immaginavo di potervi leggere di seguito una “i”… ma ovviamente i saluti erano da Jesolo.
Sono passate numerose stagioni da allora. Camminando in riva al mare jesolano, in questo giorno di grigie nuvole e pioggia, mentre lentamente si fa strada all’orizzonte l’azzurro di un cielo nuovamente sereno, ascolto distratta le parole d’amore che mi rivolge un uomo: scivolano su di me senza lasciare impronta. In questo mare che non è il suo, come non è suo il mio cuore.
In questo mare, che sento mio e che di Lui mi concede solo il silenzioso ricordo.
Eppure, di tante parole che sono già disperse nel vento, se Lui potesse dedicarmene anche solo una, al mio cuore sarebbe sufficiente per godere appieno della fortuna di essere amata!
Destino crudele, non vi pare?, che ha tracciato le mie storie come due binari paralleli… dove non corre, in ogni caso, alcun treno…
E ogni estate mi fermo in qualche negozio di Via Bafile, cerco le cartoline e faccio un gioco: sfilo lentamente l’ultima del pacchetto e dopo aver letto “Saluti da Jes…” chiudo gli occhi immaginando una “i”, che il tempo e la devozione mi devono riconoscere. Mi illudo di poter giocare col destino come egli fece con me. Anni or sono…
Anni or sono, il direttore dell’agenzia dove lavoravo mi convocò nel suo ufficio per annunciarmi che avevo ottenuto il tanto agognato trasferimento! “Prima, però” aggiunse “sei comandata per un mese in un’agenzia del gruppo, per affiancare i colleghi nell’uso delle nuove procedure informatiche. Andrai nelle Marche.”
Lessi i nomi delle future destinazioni, sorridendo divertita: Jesolo e Jesi!
Era luglio, caldo e luminoso luglio!, quando arrivai a Jesi: vissi un mese meraviglioso, conobbi persone affettuose e buone, ma specialmente incontrai Lui e me ne innamorai perdutamente. Quel periodo di lavoro fu più che altro una vacanza: Lui mi portava a cena fuori ogni sera e nei fine settimana mi faceva conoscere le sue terre e soprattutto il suo mare. Il Conero, Sirolo, Numana, Senigallia, Fano… se ai vostri occhi le onde e i colori dell’Adriatico possono sembrare tutti uguali, fra le sua braccia, almeno per me, non era così.
Ma l’idillio era destinato a finire e io a tornare a casa.
Fui subito assorbita dalla nuova vita di Jesolo: precipitai in un mondo più frenetico, più impegnativo. Tutto tornò ad essere un po’ più reale e meno favola.
Un giorno di settembre passeggiavo sulla spiaggia e ai miei piedi vidi una cartolina: vi si leggeva “Saluti da Jes…” e il seguito era nascosto dalla sabbia. Estrassi con gli occhi chiusi il malconcio cartoncino colorato: per quanto intensamente Lui mi mancava, immaginavo di potervi leggere di seguito una “i”… ma ovviamente i saluti erano da Jesolo.
Sono passate numerose stagioni da allora. Camminando in riva al mare jesolano, in questo giorno di grigie nuvole e pioggia, mentre lentamente si fa strada all’orizzonte l’azzurro di un cielo nuovamente sereno, ascolto distratta le parole d’amore che mi rivolge un uomo: scivolano su di me senza lasciare impronta. In questo mare che non è il suo, come non è suo il mio cuore.
In questo mare, che sento mio e che di Lui mi concede solo il silenzioso ricordo.
Eppure, di tante parole che sono già disperse nel vento, se Lui potesse dedicarmene anche solo una, al mio cuore sarebbe sufficiente per godere appieno della fortuna di essere amata!
Destino crudele, non vi pare?, che ha tracciato le mie storie come due binari paralleli… dove non corre, in ogni caso, alcun treno…
E ogni estate mi fermo in qualche negozio di Via Bafile, cerco le cartoline e faccio un gioco: sfilo lentamente l’ultima del pacchetto e dopo aver letto “Saluti da Jes…” chiudo gli occhi immaginando una “i”, che il tempo e la devozione mi devono riconoscere. Mi illudo di poter giocare col destino come egli fece con me. Anni or sono…
Sparate pure tutte le vostre insolenze... accolgo a capo chino... ih ih ih!!!
Bye,
Silvia
3 commenti:
Sai Silvia che mi sono commossa! Ti auguro di trovare un uomo come quello in quel lembo di terra che è anche un po' mia!
Buona serata!!
Io dico che i critici non capiscono un cazzo.....sicuramente c'è mafia anche lì! Il vincitore era predestinato.....e tu, che non venderai mai il tuo cervello per quattro soldi o poche ore di popolarità, cosa ti interessa che la tua anima (espressa in parole nei tuoi racconti) venga apprezzata da un "venduto"???
Fottitene......penna alla mano, e libera il tuo cuore per il piacere di chi, come me, sogna di fronte ai tuoi racconti....reali e non!
grazie grazie, troppo buone, sono commossa :-) non so se me lo merito, ma me la godo!
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