Ciao!
Il tema non è dei più allegri, ma mica si può sempre scrivere d'amore... Anche Neruda, appunto, ha scritto di morte... Questa poesia è mia, tenete conto che l'ho buttata giù ieri mangiando due bigné al cioccolato e un po' piangendo per robe mie... quindi sarà da sistemare, ma mi andava di condividere l'idea. Perché scrivere è un po' come sputare via il veleno... urlando contro il cieloooooooooo (grazie Liga per la gentile, ignara concessione del pezzo di canzone).
Quando verrà a prendermi,
la morte,
poi non ci sarò più
tesoro mio.
Verrà un giorno
in cui starai ricamando
o una notte
in cui starai sognando.
Verrà violenta
senza avvisarti
o la guarderai
cullarsi al tuo fianco.
Quando verrà a prendermi,
la morte,
poi non mi troverai più
tesoro mio.
Verrà senza sorrisi
gemendo e urlando
senza speranza
straziante e insensibile.
Verrà con tristezza
e sarai debole
porterà amarezza
e sarai distratta.
Quando verrà a prendermi,
la morte,
non potrai sorridere
tesoro mio.
Verrà la serenità
con il passare delle ore
ma prima verrà quel giorno,
almeno un giorno,
tesoro mio,
in cui mi cercherai
tra le pieghe della vita
e non mi troverai.
Quando verrà a prendermi,
la morte,
almeno un giorno
tesoro mio… piangi.
Bye,
Sly
1 commento:
Faxemoghe i corni, più tardi possibie!
Ciao Sly
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