Ciao!
Due terzi del
nostro cervello sono collegati alle mani. Nelle mani ci sono due chakra
secondari, collegati direttamente al chakra del cuore. Le mani sono
astrologicamente collegate al segno dei gemelli e entrano nella sfera della
comunicazione. Le mani comunicano.
Certo: fisicamente
afferrano, impugnano, tastano, premono, porgono. Ma anche indicano, segnano, fanno
i pugni, si stringono tra loro, accarezzano. Suonano, modellano, scrivono,
lanciano baci. Guariscono.
Quando maneggiamo
un oggetto fragile è normale tenerlo con cautela, toccarlo con gentilezza. Se
non lo trattassimo bene, potrebbe rompersi. Ma la gentilezza non dovrebbe
partire dall’oggetto. Dovremmo trattare tutte le cose che ci appartengono o che
anche solo per un momento transitano fra le nostre mani, con la stessa cura con
cui tratteremmo un bicchiere di cristallo. L’aspirapolvere, il sacchetto della
spazzatura, una lattina vuota che depositiamo nel cestino, un capo di
biancheria che finirà nella cesta dei panni sporchi. La macchinetta del caffè,
un libro, lo spazzolino da denti, il basculante del garage, le bollette del gas
in pieno inverno, gli occhiali che scivolano giù per il naso. Il pallone
restituito a un bambino, il bastone caduto ad un anziano, una pratica al
collega.
Non è solo il
rispetto verso l’oggetto, è un’indole di intelligenza e gentilezza che parte
dalla persona, si esprime attraverso le mani e arriva ad un’altra persona. Le
mani comunicano quel che siamo, trasmettono quel che proviamo innanzitutto per
noi stessi. Non ci può essere cortesia nel cuore quando le mani sono
maleducate, non ci può essere delicatezza nel cuore quando le mani sono svelte,
non ci può essere serenità nel cuore quando le mani sono nervose. Non si tratta
di lentezza o di forza, è qualcosa che va oltre il mero gesto e si percepisce
oltre il mero occhio.
Certo è più facile
provare sentimenti altruistici quando si ha a che fare con persone, cose o
animali che ci appartengono. E’ per certi versi pure scontato. Non è che ci si
stia mentendo, per carità, ma il vero salto di qualità, il vero passaggio di coscienza
si ha quando il sentimento c’è, esiste, nasce a prescindere da a chi o a cosa è
indirizzato. Le mani gentili lo sono anche quando usano la carta igienica…
Bye,
Sly