Vorrei condividere con voi una mia poesiola... datata, ma di stagione... ;-)
ODE
ALLA CIMICE
Come goccia di smeraldo opaco
ronza la cimice vagabonda.
Sciagurata e ignara, per
condizione d’avverso destino,
si prodiga in evoluzioni aeree
d’esito incerto.
Sovente disarcionata da infelici
gesta
impotente agita gl’arti
invocando, muta, provvidenziale
soccorso.
Lesto ha da venire il colpo di
reni
per evitar la triste sorte
dell’atterramento
sì a lungo protratto e sì
maleodorante!
Intrigante bestiola, tozza
creaturina
incrocio tra un ragno e un
paracarro degli anni settanta…
Ricordi aulici di bucolici prati
settembrini,
ormai svaniti tra le braccia di
fredde trebbiatrici,
più non accolgono le tue indubbie
qualità
probabilmente celate a noi che
grezzo abbiam lo spirito.
Ma perché, di grazia, persisti
nel tentativo maldestro
di sorvolare incautamente sugli
umani deschi?
Perché dimorare tra i balconi
schiusi al tepor del giorno
perendovi però, in sul calar del sole, di morte cruenta?
Bye,
Sly