Ciao!
Non si finisce mai di riflettere sulla morte. Anche perchè ogni persona che ci lascia ha una sua storia, ogni dipartita ci fa soffermare su un particolare differente. La morte è una, ma ciò che lascia ha sfaccettature infinite.
L'anno scorso sono morti Eluana Englaro, Micheal Jackson e Mike Bongiorno. Tre persone, tre realtà. La morte è una gran casino per chi resta.
Ieri è morto Raimondo Vianello: si è spento lentamente nella vecchiaia, senza tanto disturbare. E quando muore un uomo di quell'età si è colti meno di sorpresa, il dispiacere è più dolce nostalgia. Però il mio pensiero è andato subito a Sandra Mondaini: scusate l'irriverenza, ma non credo che vivrà ancora a lungo. Ci sono guru di tutto il mondo che ci dicono che non dobbiamo dipendere da nessuno, che il nostro compagno o compagna sono delle aggiunte a noi stessi, ma che noi si deve esistere e vivere bene anche senza di loro. Si... si fa presto a dire!
Per una come me che l'anima gemella giusta non l'ha ancora trovata, a quasi 40 anni, è più naturale avere questo approccio alla vita. Ma chi vive accanto ad un uomo per quaranta o cinquanta anni, ci vive e ci lavora, ci sta bene, affronta un mare di difficoltà ma anche di bei momenti, si ritrova anziana a poter contare ancora su questa persona... e poi un giorno, quando ci si sente vecchi e deboli lui decide che la vita non riesce più a viverla e se ne va. Ti abbandona momentaneamente perchè gli mancano le forze. A voglia di dire che ti sta solo aspettando in un mondo parallelo. E' una botta. Che a 80 anni può ucciderti. O forse ti lasci morire tu.
Magari Sandra ci vive altri 20 anni, per carità, ma poi forse chissà se è meglio...
E io, dopo tutto questo, mi ritrovo uomini di 50 anni, padri di famiglia che ancora si comportano da bambini e mi fanno uscite idiote sulla mia acidità e il mio ciclo... che tristezza... quanto vorrei aver trovato anch'io il mio Raimondo!
Bye,
Silvia
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