Ciao!
La prima volta che
sono andata in palazzetto a Trento sarà stato una decina di anni fa, per
seguire da tifosa di curva la partita di basket Trento-JesoloSanDonà, squadre
che militavano nella serie B2… o B1, chi si ricorda più!
Seguivo la squadra
solo per Toto, il mio piccenin! L’ho conosciuto che non aveva ancora vent’anni
e mi è arrivata subito una grande e sana energia! Nel suo modo di stare in
campo e nel suo sguardo. Chi segue questo blog dall’inizio sa che è cominciato
con e per Toto. Chi mi conosce da tempo sa che il mio primo libro l’ho scritto
grazie e su Toto. Per me lui avrà sempre un posto speciale nel cuore perché è
riuscito a sbloccare quell’energia giusta che mi ha permesso di diventare un’artista
e di imparare a vivere la vita con il giusto spirito.
Lui che aveva
neanche vent’anni e io che ne ho tredici di più!
Quella volta che
andammo in trasferta a Trento, la cosa che mi colpì fu la correttezza e la
simpatia della tifoseria. Ricordo che noi eravamo pochi e loro tanti e si
facevano sentire… allora ci accordammo che durante gli intervalli ci dividevamo
trenta secondi a testa di cori e nessuno cantava sopra agli altri!
Poi il tempo ha
voluto che Toto andasse a giocare in altri lidi come Forlì e quindi proprio la
stessa Trento. Che lo JesoloSanDonà basket non esistesse più. Che io entrassi a
tifare nella curva della Reyer, squadra della mia città d’origine. In questi
anni ho fatto trasferte bellissime e partecipatissime, ho vissuto la tifoseria
con molte gioie e qualche alterco. Ma sempre ho trovato il modo di andare a
Forlì, o dove giocava il Forlì e poi il Trento, per rivedere il mio Toto!
Perché… niente oh, come gioca lui nessuno mai! Mica perché sia il più bravo o
il fuoriclasse o il più figo… ma perché… come dire… Toto è Toto! Bisogna
vederselo e basta!
Negli ultimi due
anni gli impegni che ho preso per migliorare la mia vita mi hanno tenuta
lontana dai palazzetti, ma l’attenzione a cosa succede non è mai mancata.
Toto
si è sposato con una ragazza bellissima, è nato un Totino e io sono strafelice
per lui.
Ma soprattutto
quest’anno Trento ai playoff scudetto ha battuto la capolista e favorita Milano
ed è in finale!
Contro la Reyer.
Ecco… son quelle
cose che poi pensi: è anni che la Reyer meriterebbe la finale e forse lo
scudetto, è una vita che Toto meriterebbe un traguardo importante. E io tifo
Reyer, ma anche Toto. Allora penso che da poco e troppo presto Roby ci ha lasciati e
sarebbe bello potergli dedicare questo scudetto che purtroppo non può seguire
con noi, ma che è frutto anche e soprattutto dei suoi tanti anni in curva ricchi di passione e venezianità. Ma
penso anche che Toto ha trent’anni ed è vivo e forse Roby capirebbe che la vita
va vissuta da vivi e forse è meglio che sia contento un ragazzo, e che
ragazzo!, che di vita ne ha regalata tanta a molti e che tanta ne ha ancora.
Alla fine sarò
felice comunque vada, ma forse – e non me ne vogliano i fratelli reyerini –
avete già capito come spero possa finire questa sfida…
Per ora siamo 2-2 e
la favola continua…
Sorridere sempre!
(cit. Roby)
Sly
p.s. Se vince Trento, però, mi dispiace che a festeggiare ci sarà anche quel tifoso di merda che
ha oltraggiato la memoria del nostro Roby con frasi indegne di un essere umano.
Mi auguro che in futuro si dedichi ad altre faccende perché una tifoseria non
merita che al suo interno ci siano esseri simili.
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