giovedì 3 marzo 2016
Amoroso egoismo
Ciao!
Io ho quarantadue anni e non sono mamma. Quasi sicuramente non lo diventerò mai.
Quante volte mi è stato detto, spesso con sufficienza e disprezzo, che certe cose le puoi capire solo se sei madre. E che una donna si può sentire realizzata solo nella maternità, perché senza figli la donna non è nulla. Concetti espressi da donne come me, pure di una certa intelligenza.
Chiaramente non la penso così, a volte l'ho anche affermato con veemenza, ma poi ho capito che la questione forse era ribaltabile: puoi tu capire che, oltre all'avere figli, una donna può essere e sentirsi donna anche in altra maniera? Ma soprattutto, che una donna è innanzitutto un essere umano, a prescindere dal sesso di appartenenza biologico?
Premesso ciò, credo molto nelle regole della natura, che ci ha realizzati in un certo modo. Credo molto nelle regole biologiche, che ci portano ad avere reazioni e comportamenti regolamentati da una fisicità che va oltre il razionale (tu chiamali, se vuoi, ormoniiiiiiii). L'ideale, quindi, sarebbe accettare la nostra natura e valorizzarla grazie a quella cosa lì che noi abbiamo in più degli animali, che potete chiamare cervello, coscienza, mente, e che ci permette di migliorarci.
Invece così pare non essere. Usiamo le nostre capacità mentali per mercificare le nostre propensioni naturali. La mente da sola non riordina nulla, anzi. E' la natura a farci sentire in pace, se assecondata.
Ovviamente cotanta premessa è per arrivare alla maternità surrogata, tornata in auge in quanto in questi giorni un parlamentare italiano omosessuale è diventato genitore (1 o 2?) di un bambino nato da un utero in affitto. Ovviamente, siccome la legge italiana non lo permette, l'utero è di una donna americana, il seme non si sa (certo non di entrambi i genitori omosessuali) e la spesa è stata di 135.000 euro. A me, solo a scriverla 'sta cosa, fa schifo.
Le considerazioni che si possono fare sono ovvie: come si può abusare così dell'essere umano?, ma non potevano adottare uno di quei bambini già nati e abbandonati?, sia chiaro che questa cosa con le adozioni da rendere possibili anche alle coppie omosessuali non c'entra proprio nulla!
Che idea abbiamo realmente dell'amore? Se riusciamo ad amare solo il nostro figlio, il nostro cane, la nostra casa, il nostro lavoro, solo ciò che è nostro, non sarà mica amore questo! Se riusciamo a comprendere solo ciò che ci è capitato, sarà mica comprensione? Se sono omosessuale e purtroppo la natura non mi permette di procreare, se il mio amore è vero e sincero posso indirizzarlo comunque ad un bambino che non è mio ed è rimasto orfano, non solo ad uno su ordinazione con il colore degli occhi e dei capelli e della pelle che voglio io. E' amore questo?
Sono tutte forme di egoismo, a discapito di persone che, probabilmente disperate per personali difficoltà, si prestano a loro volta a snaturarsi concependo figli per altri.
E allora mi chiedo: tutte quelle donne e mamme che "inconsciamente" mi dicono che io non conto nulla perché non ho figliato, cosa mi dicono di tutto questo scempio della maternità?
Mi chiedo: è giusto vedere coppie (etero o omosessuali, non ha importanza), che sarebbero genitori perfetti ma non hanno abbastanza soldi, non poter adottare perché c'è un iter lungo e oneroso e non tutti se lo possono permettere?
Di pensieri che affiorano ce n'è tanti, rischierei di metterli troppo a casaccio. Ognuno sa riflettere per conto proprio e, anzi, è giusto che lo faccia. Ma appunto riflettiamo: su cosa sia la natura delle cose, su cosa possa essere l'uso sano delle nostre capacità, su cosa sia la coerenza nei nostri pensieri. Ma soprattutto, e non mi stancherò mai di scriverlo, su cosa sia veramente quel sentimento chiamato AMORE che troppo spesso confondiamo con il puro egoismo.
Bye,
Sly
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